Il governo insiste sull’auto elettrica. Ma, fortunatamente, cambia metodo.
Se un anno fa l’ecobonus fu inserito quasi di nascosto nella prima versione della legge di bilancio, e a nulla valsero le obiezioni degli addetti ai lavori circa la reale utilità di una simile misura, questa volta l’esecutivo intende coinvolgere il settore automotive.
Lo ha annunciato il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, rispondendo a un question time alla Camera: "È mia intenzione convocare un tavolo automotive per favorire la transizione tecnologica verso la mobilità elettrica e a basse emissioni in maniera equilibrata e senza creare effetti distorsivi sul mercato", ha spiegato il ministro. Patuanelli punta, inoltre, a sostenere "la graduale riconversione della filiera produttiva nazionale in un'ottica di condivisione e confronto con tutte le parte interessate, in piena sintonia con il parlamento che potrà fare le proposte che riterrà necessarie nella prossima legge di bilancio anche attraverso un'indagine conoscitiva". Insomma, una svolta a U rispetto alla presa di posizione ideologica imposta un anno fa al mercato e al settore dall’allora ministro Luigi Di Maio.
Il flop dell’ecobonus. L’iniziativa dovrebbe essere l’occasione per riformare l’ecobonus previsto per il triennio 2019-2021 alla luce dei miseri risultati ottenuti finora. I 60 milioni di euro stanziati per quest’anno, infatti, sono in gran parte inutilizzati: dopo sette mesi, più del 50% dei fondi è ancora nelle casse dello Stato. E sarà un successo se nell’ultimo trimestre dell’anno il mercato attingerà a 10-12 dei 30,4 milioni ancora in cassa.
Piano nazionale per le colonnine. Non solo. Il ministro ha annunciato anche l’aggiornamento del cosiddetto piano nazionale delle infrastrutture di ricarica. Come? Per ora non se ne sa di più, se non l’annuncio di un non meglio specificata "piattaforma unica nazionale di colonnine" di ricarica e l'avvio di misure per favorirne la diffusione. Una misura, quest’ultima, peraltro già prevista dalla legge di bilancio 2019 per i condomini o le aree private: le spese per la posa in opera di un’infrastruttura di ricarica per veicoli elettrici, infatti, possono essere detratte dalla dichiarazione dei redditi in dieci quote annuali di pari importo nella misura del 50% e nel limite di 3 mila euro della spesa sostenuta nel periodo compreso tra l’1 marzo 2019 e il 31 dicembre 2021.
articolo tratto da www.quattroruote.it/news
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